ESCE IL VIDEOCLIP DI ’O BBÌ: il nuovo brano di UAH contro la violenza psicologica
È fuori il videoclip ’O BBÌ di UAH, brano contro la violenza psicologica tratto dal debut album GATTOCANE.
’O BBÌ è la traccia finale del primo disco di UAH, un brano al quale ci siamo legati sin dal primo ascolto, sia per la struttura musicale evoluta e originale, che per le parole.
Nel testo del cantautore emergente «lui non la picchia», non le dà le chiavi di casa, «la vuole sola», tutte manifestazioni ossessive di un amore tossico.
Quando la violenza psicologica è lo strumento utilizzato dagli uomini in una relazione sentimentale, la donna che la subisce si ritrova a vivere una vita piatta, in uno stato di totale abbandono, di sconforto, l’oggi e il domani diventano un unico monotono binario («Oggi e dimane unu binario, / unu binario r’ ’o tram / Cu’ l’autovelox r’ ’a felicità»).
Perché la violenza psicologica si manifesta in forma subdola, viaggia sottotraccia e a chi la subisce bastano un paio di occhiali da sole per nasconderla («E stanno a rregnere ll’ore, aret’ ê llente p’ ’o sole / E ll’alba è comm’ ’o tramonto / se fanno sulo zanzare»), occhiali che potrebbero non bastare quando la violenza è fisica.
In situazioni del genere l’amore può fare davvero molto male («’O bbì, fa male ’ammore»), perché diventa altro, puro desiderio di possesso, e tre parole – «Leave me alone» – diventano l’unica soluzione possibile…
Il videoclip è disponibile sul canale YouTube di UAH.
Nota su artwork e videoclip
L’artwork di GATTOCANE, bestiola fiabesca e misteriosa, così come la serie di short video e videoclip prodotti per il lancio del primo album di UAH, sono stati realizzati da Officina Mirabilis e diretti da Vincenzo Notaro.
Per i video – filmati tra Napoli e Londra – è stata scelta un’estetica social-friendly alterata da un vivace effetto ghost, in rispetto della scelta di anonimato di UAH e in sintonia con la sua musica sfuggente a qualsivoglia gabbia stilistica.
L’uso prevalente del formato verticale lascia spazio ad alcune incursioni orizzontali, per la diffusione televisiva, come nel caso di ’O BBÌ, traccia finale del disco che, grazie a effetti di mirroring, è stato caricato di un appeal lisergico e surreale.
Nota su GATTOCANE, debut album di UAH
GATTOCANE è il primo album di UAH, 9 tracce con le quali il cantautore indipendente alza l’asticella a meno di un anno di distanza dal suo primo EP (UAH YOU).
L’album tratta tematiche sociali stringenti come il vituperio dell’ambiente (’A primma neve), lo stigma della diversità (’A chiave), la violenza psicologica (’O bbì).
Ma al di là dei temi sociali, in GATTOCANE vi sono altri due importanti filoni, uno propriamente autobiografico, l’altro intimistico, spirituale.
In questo disco, tra le note e i versi, UAH ci dice davvero chi è: c’è molta Napoli, ma il frequente uso dell’italiano e dell’inglese dà al lavoro una dimensione nazionale.
Tracce come Notte piovane e Santa Chiara best friends sono veri e propri ricordi autobiografici, che ci fanno viaggiare tra Napoli e Londra. Dentro, unica traccia completamente in italiano del disco, e Gattocane, titol-track dell’album, ci avvicinano alla ricerca interiore di questa voce che vuol rimanere anonima, senza l’obbligo di apparire, per continuare a cercare una luce sfuggente che in questo lavoro appare qui e lì, come tema latente, riemergendo tra osservazioni critiche e fantasie fanciullesche, tra toni scuri e rarefatti ed esplosioni di gioia danzante.
In GATTOCANE confluiscono con una personalità ben definita le diverse influenze musicali di UAH, dal cantautorato alla dance ’90s, dalla musica napoletana all’hip hop, con incursioni rock ed electro e aperture dall’eco prog.
All’album hanno collaborato Dino barretta (producer), Vince Carpentieri (chitarre), Giusi Barone (cori). Distribuito da Disordine Dischi, il mastering è stato affidato agli Abbey Road Studios di Londra.
Ricerca dei suoni e un attento lavoro di intrecci vocali, rendono quest’album più elaborato della precedente uscita, sia in quanto a testi che sul piano compositivo, con tinte meno fumettistiche, tra una narrazione secca della realtà e lo sguardo teso verso qualcos’altro…
Oltre alla realizzazione del videoclip, Officina Mirabilis ha diretto la campagna su Instagram e TikTok, dove alcune influencer napoletane – tra le quali Silvana Perno di Napolireale e Sara Penelope Robin – si sono fatte testimonial del messaggio di UAH contro la violenza psicologica sulle donne.
La campagna influencer ha richiesto grande sensibilità verso il tema della violenza psicologica, nonché attenzione e delicatezza nell’evitare ogni riferimento ai recenti fatti di cronaca, in rispetto delle vittime.
Scopri di più sulla campagna influencer ’O BBÌ.
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UAH!